Diretto da Ron Howard, il film è la trasposizione cinematografica dell’omonimo dramma teatrale scritto da Peter Morgan, Frost/Nixon, che racconta evoluzione e concepimento dell’intervista che il presentatore britannico David Frost ha fatto a Richard Nixon nel 1977, che si concluse con una tacita ammissione di colpa per quanto riguarda il ruolo dell'ex presidente nello scandalo Watergate.
Il film vede protagonisti Michael Sheen e Frank Langella, che avevano già rappresentato il dramma sui palcoscenici di Londra e New York.
CASTRegia: Ron Howard
Sceneggiatura: Peter Morgan
Frank Langella: Richard Nixon
Michael Sheen: David Frost
Kevin Bacon: Jack Brennan
Sam Rockwell: James Reston Jr.
Toby Jones: Swifty Lazar
Matthew Macfadyen: John Birt
Oliver Platt: Bob Zelnick
Rebecca Hall: Caroline Cushing TRAMAStati Uniti, 1974: il Presidente degli Stati Uniti, il Repubblicano Richard Nixon, si dimette dalla carica in seguito all'inchiesta sullo spionaggio condotto ai danni del Partito Democratico durante la campagna elettorale del 1972 (il cosiddetto scandalo Watergate). Interessato alla questione, David Frost, un giornalista britannico, decide di offrire un lauto compenso all'ex presidente per una intervista.
Solo nel 1977 Nixon accetta di farsi intervistare da Frost, per riottenere la fama e la gloria perduta. Per l'uomo politico e per il suo staff l'occasione è quindi straordinaria. Frost ha fama di abile intervistatore ma è considerato più affine al mondo dell'entertainment che non a quello di cui Nixon ha fatto parte.
Il 23 marzo 1977, Frost parte per Washington, a casa del presidente per sborsare una quota di 200 mila dollari, giocandosi l'intera carriera. Durante il viaggio incontra l'affascinante Caroline. Frost sceglie per l'intervista, tre suoi stimati colleghi: John Birt , Bob Zelnick e Jim Reston. Quest'ultimo per incastrare Nixon e di inchiodarlo sulla questione Watergate. Frost e Nixon si preparano al primo giorno di intervista, quest'ultimo si dimostra un uomo furbo e ingegnoso. Il lungo faccia a faccia fra i due avversari diventa perciò l’occasione per "dare a Nixon il processo che non ha mai avuto"; il tribunale, in questo caso, è costituito da un salotto adibito a studio televisivo, in cui l’occhio freddo e implacabile della telecamera è al tempo stesso giudice e giuria.
All’analisi di un periodo che, con i suoi disastri (il Vietnam, la Cambogia), ha segnato la fine dell’innocenza di un intero paese, si aggiunge così un’acuta riflessione sul mezzo televisivo, nuovo micidiale strumento di indagine della verità. Per Frost, l'avversario è un vero osso duro, dimostrando di tenere testa al giornalista britannico che viene criticato dai sui collaboratori. Il 28 marzo il duello prosegue, e ancora Nixon ha la meglio, tanto che questa volta, Frost ammette la dura sconfitta. La stessa notte, Frost lavora per l'ultima intervista, utilizzando l'ultima possibilità per inchiodare Nixon.
Il 22 aprile è aperta la sfida per l'intervista riguardo il ruolo del presidente nello scandalo Watergate. Frost riesce questa volta a mettere in difficoltà il presidente, sotto lo sguardo incredulo dei presenti e dei suoi collaboratori. Proprio quando Nixon sembra per ammettere la colpa, l'intervista viene interrotta, sotto ordine di Jack Brennan (Kevin Bacon), collaboratore fidato del presidente. Jack si confida con Nixon, ma questi decide di proseguire l'intervista, ammettendo davanti alla telecamera i suoi errori e il suo tradimento nei confronti del popolo americano. David Frost ha vinto la sua battaglia.
CURIOSITA'Ron Howard, dopo aver assistito allo spettacolo in un teatro londinese, ha acquistato i diritti del testo, e oltre a dirigere, produce il film, girato tra Los Angeles e San Clemente, in California.
Howard ha battuto sul tempo diversi altri registi che si erano dichiarati interessati al progetto: Martin Scorsese, Mike Nichols, George Clooney, Sam Mendes, e Bennett Miller.
David Frost (quello vero) si è complimentato con il regista, apprezzando il lavoro e la tenacia degli attori, che hanno reso il duello tra i due protagonisti una vera e propria questione personale: la lotta di Frost per ottenere successo e salvarsi dalla perdita dei suoi beni e il desiderio di Nixon di ricostruire la propria immagine.
PREMILas Vegas Film Critics Society Awards 2008: miglior film, miglior attore (Frank Langella), miglior regista, miglior montaggio, migliore sceneggiatura
Satellite Awards 2008: Migliore sceneggiatura non originale (Peter Morgan)
American Film Institute
National Board Review Top Ten Films Il film è stato candidato a cinque premi Oscar dell'edizione 2009: miglior film, miglior regista (Ron Howard), miglior attore protagonista (Frank Langella), Miglior sceneggiatura non originale (Peter Morgan) e Miglior montaggio (Daniel P. Hanley e Mike Hill), ma non ha portato a casa neppure una statuetta.
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